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dai GIORNALI di OGGIla russa: nessuna tregua con i talebani "Sull'Afghanistan, non cambiamo linea" Berlusconi chiude la porta alle ipotesi su un possibile ritiro. Bossi: mi adeguo alla maggioranza ROMA - Sull'Afghanistan "non si cambia linea, capisco che voi dovete riempire le pagine dei giornali, ma questa è aria fritta. C'è stata una battuta detta così, ma non c'è nulla. 2009-08-01 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-07-28 la russa: nessuna tregua con i talebani "Sull'Afghanistan, non cambiamo linea" Berlusconi chiude la porta alle ipotesi su un possibile ritiro. Bossi: mi adeguo alla maggioranza ROMA - Sull'Afghanistan "non si cambia linea, capisco che voi dovete riempire le pagine dei giornali, ma questa è aria fritta. C'è stata una battuta detta così, ma non c'è nulla. Il provvedimento è stato già votato dalla Camera all'unanimità il 23 luglio". Il premier Silvio Berlusconi risponde così ai giornalisti, prima di lasciare la Camera, confermando la linea del governo sulla presenza della missione militare in Afghanistan dopo i dubbi espressi dal leader della Lega Umberto Bossi. BOSSI - Ma proprio poco prima lo stesso Bossi aveva detto di restare "convinto che serva riflettere sul far tornare indietro i soldati" dall’Afghanistan, ma poi aveva assicurato: "Farò quello che decide la maggioranza". La missione in Afghanistan, sottolineava Bossi, "costa moltissimo, comincia a fare troppi morti, e non è così facile portare la democrazia. Berlusconi ci crede, ma è un'idealista. Io penso che sia molto difficile". Il ministro delle Riforme assicurava di non aver parlato oggi dell'argomento con Berlusconi. Ed esprimeva le sue convinzioni: "Berlusconi è un'idealista, perchè pensa che si possano portare anche le donne al voto, io penso di no. Da noi le donne votano solo dal dopoguerra, quindi è molto difficile". "Berlusconi - aggiungeva - è convinto che alla fine ce la si farà, ma io vedo le donne col burka, penso che sia un'illusione e poi costa moltissimo. E comincia a fare troppi morti". "Non si può pensare che la democrazia arrivi così facilmente", concludeva Bossi. Che sottolineava poi come sia diverso il discorso per la missione Unifil in Libano: "Il Libano potrebbe essere diverso - diceva - un baluardo nel mediterraneo e nel mondo musulmano. Si tratta di discutere su tutto". FINI: POSIZIONE AMBIGUA DELLA LEGA - La posizione leghista non ha convinto il presidente della Camera. Gianfranco Fini l'avrebbe definita "ambigua" commentando il dibattito svoltosi in aula. La preoccupazione del presidente Fini è che interrogativi come quelli avanzati dalla Lega sulle nostre missioni all'estero, espressi in modo unilaterale, possano indebolire la posizione dell'Italia in seno alla Nato. CASINI: "BOSSI SBAGLIA" - Pier Ferdinando Casini, intervenendo nel dibattito seguito all’informativa del ministro della Difesa Ignazio La Russa sulle missioni militari italiane ha detto che "Bossi ha sbagliato da ministro e da padre. Da ministro avrebbe dovuto calcolare gli effetti delle sue parole e da padre avrebbe dovuto avere più rispetto per i padri dei nostri militari, in apprensione dalla mattina alla sera". LA RUSSA - Intanto sulla attuale situazione sul campo in Afghanistan interviene anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa che al quotidiano online Affaritaliani.it, spiega che non c'è nessuna tregua con i talebani in Afghanistan. "Non mi risulta che ci siano né la tregua né canali per poterla stabilire. Poi i comandanti hanno spazi di autonomia operativa ma a me non risulta affatto" ha detto La Russa dopo le voci e le smentite delle ultime ore. Le dichiarazioni del ministro della Difesa arrivano proprio all'indomani delle tensioni all'interno della maggioranza sulla missione in Afghanistan e dello strappo, poi ricucito, tra il Pdl e alcuni ministri del Carroccio.
28 luglio 2009(ultima modifica: 29 luglio 2009)
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-08-01
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-08-01 Bossi: andiamo via dall'Afghanistan Dopo il nuovo attacco ai militari italiani in Afghanistan, il ministro delle Riforme e leader della Lega Umberto Bossi non ha dubbi. Dipendesse da lui i soldati dovrebbero fare tutti ritorno a casa "Visti i costi e i risultati". "Quello che stanno facendo i ragazzi della Folgore insieme agli altri contingenti internazionali è un compito importante, imprenscindibile, irrinunciabile". Così Ignazio La Russa replica a Bossi. "Non cambia nulla, solo la situazione è diventata più pericolosa. I militari torneranno indietro quando avranno concluso la loro missione". A Motta Visconti, in una calda sera d'estate per la selezione di Miss Padania, Bossi oltre che di Afghanistan ha voluto parlare di un'altra questione che gli sta particolarmente a cuore: le elezioni regionali del prossimo anno, e ha rivendicato alla Lega la presidenza di Veneto e Lombardia. "Io - ha detto Bossi commentando l'ultimo attacco ai soldati italiani - li porterei tutti a casa. Visti i risultati e i costi ci penserei su. Io sono per spendere il meno possibile anche se so che c'è un problema internazionale che non è semplice risolvere". Se nei giorni scorsi all'inaugurazione del cantiere della BreBeMi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva definito Roberto Formigoni "presidente della Lombardia a vita", Bossi ha voluto mandare un messaggio preciso: la Lega non rinuncia alla Lombardia. "Con Berlusconi - ha spiegato - vado d'accordo e non sono due parole che cambiano la situazione. Comunque, la Lega vuole la Lombardia e il Veneto". Non ha invece voluto entrare nel merito della questione relativa ad un partito del sud: "Non so niente - ha affermato - siete voi giornalisti che l'avete inventata, dovreste intervistarvi". Poi però ha confessato di guardare con simpatia tutto ciò che è federalista: "Comunque sia vuol dire che gli ideali del federalismo si allargano. Noi siamo belli e tutti ci vogliono imitare". Il sud è al centro del dibattito politico di questi giorni per cui Bossi ha difeso il ministro Tremonti dalle accuse da parte di alcuni politici meridionali del centrodestra di favorire le regioni del Nord: "Tremonti è un uomo saggio e sa che se avvantaggia qualcuno viene fuori un casino. Le regioni del nord si avvantaggiano da sole perchè hanno voglia di lavorare". E ai politici del sud ha tirato una stoccata in relazione alla lievitazione dei costi per la sanità: "Vuol dire che c'è una classe politica troppo poco responsabile". 26 luglio 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-08-01 Calderoli: "Soldati Italiani via dall'Afghanistan e dal Libano" commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci "Dai nostri archivi" Il Giappone scioglie il ParlamentoSi va alle elezioni il 30 agosto In Germania primo via libera alla legge sulla "bad bank" Bersani: "Per la scelta del segretario sovranità agli iscritti" Tremonti: "Dal taglio delle commissioni bancarie 2 miliardi per famiglie e imprese" G7, il ministro sembra ubriaco È bufera in Giappone Acceso dibattito sulle missioni all'estero all'interno del governo. I ministro leghista preme per il ritiro ma Ignazio La Russa riafferma l'impegno
"Il Libano e i Balcani intanto lasciamoli. E sull'Afghanistan ragioniamo. E' sbagliato lasciare prima delle elezioni, ma la testa alla gente non la cambi con un voto". Ad affermarlo è il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, che in un'intervista a Repubblica torna sulla questione del ritiro dei nostri soldati dall'Afghanistan, problema già sollevato da Umberto Bossi. Dopo aver ricordato che la Lega non ha "mai tolto un voto alle missioni decise dalla maggioranza", il ministro chiede di "fare un bilancio dei risultati raggiunti". Una questione di risorse, "Siamo in grado di sostenere ulteriori missioni? Se non ne abbiamo si torna a casa". Ma soprattutto di metodo: "Prima o poi il mondo occidentale dovrà fare autocritica perché la democrazia non si esporta e non si impone. Anch'io un tempo ero interventista. Poi ho fatto il mea culpa. Interroghiamoci: è migliorata la situazione in Afghanistan? Io sono arrivato alla conclusione che c'è una sfasatura temporale". L'idea di Calderoli, quindi, è questa: "Andiamo fino in fondo. Rispettiamo gli impegni presi. Ma non illudiamoci che l'intervento sarà risolutivo. L'Europa e l'occidente, però, ripensino la strategia perché non credo che otterremo risultati". Si chiede infatti il ministro: "E' la strada giusta? E' una riflessione di pancia che il Paese fa. E in Iraq è stato utile abbattere Saddam? Non era democratico, ma di equilibrio. Forse occorreva un passaggio più graduale, aiutare l'Iraq a liberarsi di Saddam". Alle parole di calderoli fa eco reazione del ministro della Difesa Ignazio La Russa "Quello che stanno facendo i nostri ragazzi in Afghanistan è importante, imprescindibile, irrinunciabile". Ignazio La Russa, ministro della Difesa, ribadisce che le truppe italiane non saranno ritirate dall'Afghanistan, pur nelle difficoltà in cui operano: "Sarebbe più facile essere in guerra - spiega - andare, bombardare...Siamo in una situazione peggiore: più pericolosa". Intervistato dal Corriere della sera e dalla Stampa, La Russa osserva che "gli altri sono in guerra contro di noi. Noi non siamo tecnicamente in guerra perchè le regole d'ingaggio ci precludono certe attività". Regole, dice, che non saranno cambiate, ma che ci obbligano a muoverci "in uno scenario più difficile di quello della guerra". A Umberto Bossi, che chiede di ritirare le truppe, il ministro risponde: "Negli ultimi anni è diventato tenero, un buon padre di famiglia. E quelle frasi le ha dette alla serata di 'miss Padanià, in un clima familiare. Ma non c'è nessuna polemica dentro il governo, la Lega ha sempre votato a favore. Io ringrazio Bossi per l'interessamento". Di ritiro a breve, quindi non se ne parla. Quando torneranno? "Non lo so. Non fra poco", ammette. E aggiunge: "Siamo nella Nato con diritti e doveri. Tornare avrebbe conseguenze economiche e socio-politiche".
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